Storia pettegola di Firenze by Ippolita Douglas Scotti

Storia pettegola di Firenze by Ippolita Douglas Scotti

autore:Ippolita Douglas Scotti [Scotti, Ippolita Douglas]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822763426
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2022-09-15T22:00:00+00:00


Come il concilio ecumenico cambiò il lessico fiorentino

Nel 1439 Firenze fu il teatro del concilio ecumenico, convocato per unire la Chiesa romana con quella ortodossa greca.

La destinazione cittadina fu fortemente voluta da Cosimo il Vecchio, che convinse papa Eugenio iv a spostare il Concilio da Ferrara, che stava iniziando a essere vittima della peste, a Firenze, cercando in questo modo di trarne vantaggi diplomatici. L’unione raggiunta ebbe molti contestatori e durò ufficialmente fino al concilio di Costantinopoli del 1472.

L’evento, che prevedeva di ospitare personaggi esotici, colpì molto l’immaginario fiorentino perché era un’occasione per movimentare la vita cittadina e conoscere costumi diversi. Quell’occasione così importante ebbe molta risonanza in città e scatenò enormemente la curiosità del popolo.

A Firenze era tutto un gran parlare degli ospiti illustri provenienti da paesi sconosciuti e gli abiti indossati dai forestieri furono un’incredibile fonte di chiacchiere, commenti sicuramente poco lusinghieri e pettegolezzi. Anche Benozzo Gozzoli ne fu affascinato e quell’episodio gli restò talmente scolpito nella mente che dopo anni decise di immortalarlo.

Vent’anni dopo infatti, nell’affrescare in Palazzo Medici Riccardi in via Larga la Cavalcata dei magi per il figlio di Cosimo, Piero il Gottoso, Gozzoli volle celebrare la potente famiglia fiorentina circondandola con personaggi di spicco dell’epoca legati ai Medici e con un tocco esotico dato dagli invitati al concilio ecumenico.

Infatti, su uno sfondo fiabesco, è rappresentato il corteo con papa Pio ii Piccolomini rappresentato con un copricapo vermiglio dal fregio d’oro. A capo della sfilata vi è un giovane Lorenzo il Magnifico su un cavallo bianco, seguito dal padre Piero e dal nonno Cosimo a dorso di una mula.

Li seguono il signore di Rimini Sigismondo Malatesta e Galeazzo Maria Sforza, signore di Milano, ospiti dei Medici in quel periodo che corrisponde al concilio ecumenico.

Fra gli altri personaggi noti si riconoscono il filosofo Marsilio Ficino e i fratelli Pulci e una fila di dignitari bizantini sontuosamente vestiti. Sono rappresentate anche Nannina, Bianca e Maria, le tre figlie di Piero, insieme all’anziano Giuseppe, arcivescovo di Costantinopoli, che cavalca una mula. Vi sono notizie che il patriarca bizantino durante il concilio ecumenico soggiornò in Borgo Pinti 31, dove trovò la morte. L’obiettivo di Cosimo, nell’ospitare il concilio, era quello di intessere relazioni diplomatiche e dimostrare agli invitati il suo prestigio. Per l’occasione, non si risparmiò per apparire l’ospite perfetto.

Una curiosità culinaria concernente quell’evento, introdusse nuovi vocaboli nel lessico fiorentino, ancora usati. Fra i tanti convivi offerti agli invitati, fu allestito un sontuoso banchetto in onore dei prelati provenienti dalla Grecia, in Palazzo Peruzzi, annaffiato dal miglior vino. Fra le ricche pietanze presentate non potevano mancare gli arrosti di carne. Quando il cardinale greco Basilio Bessarione assaggiò il lombo di maiale al forno, condito come vuole la tradizione con aglio, pepe, ramerino e salvia, deliziato esclamò: «Aristos! Aristos!», che nella lingua greca significa “il migliore”, perché evidentemente mai aveva mangiato un arrosto tanto gustoso e saporito. I fiorentini presenti credettero che quel nome indicasse la lombata di maiale con l’osso appena assaggiata e la ribattezzarono “arista”.

Alla fine del pasto venne servito del vino dolce.



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